Nuova Riveduta:

Geremia 48:28

Abbandonate le città e andate a sistemarvi nelle rocce,
o abitanti di Moab!
Siate come le colombe
che fanno il loro nido sull'orlo dei precipizi.

C.E.I.:

Geremia 48:28

Abbandonate le città e abitate nelle rupi,
abitanti di Moab,
siate come la colomba che fa il nido
nelle pareti d'una gola profonda.

Nuova Diodati:

Geremia 48:28

Abbandonate le città e andate ad abitare nella roccia, o abitanti di Moab, e siate come la colomba che fa il suo nido sulle pareti che sovrastano un precipizio.

Riveduta 2020:

Geremia 48:28

Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il loro nido sull'orlo dei precipizi.

La Parola è Vita:

Geremia 48:28

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Geremia 48:28

Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il lor nido sull'orlo de' precipizi.

Ricciotti:

Geremia 48:28

Abbandonate le città e cercate un asilo sulle rocce, o abitanti di Moab; state, come colomba annidata sull'alto orlo del suo cavo.

Tintori:

Geremia 48:28

Abbandonate le città, ritiratevi sulle rocce, o abitatori di Moab, e siate come la colomba che fa il nido nella più alta buca delle rupi.

Martini:

Geremia 48:28

Abbandonate le città, andate a stare sui massi, o abitatori di Moab: e siate come colomba, che fa suo nido nella parte più alta della forata rupe.

Diodati:

Geremia 48:28

Lasciate le città, ed abitate nella rocca, abitatori di Moab; e siate come una colomba, che si annida nel didentro della foce d'una grotta.

Commentario abbreviato:

Geremia 48:28

14 Versetti 14-47

La distruzione di Moab è ulteriormente profetizzata, per risvegliarli con un pentimento e una riforma nazionali per prevenire il problema, o con un pentimento e una riforma personali per prepararsi ad esso. Nel leggere questo lungo elenco di minacce e nel meditare sul terrore, ci sarà più utile tenere a mente la potenza dell'ira di Dio e il terrore dei suoi giudizi, e far sì che i nostri cuori siano posseduti da una santa soggezione nei confronti di Dio e della sua ira, piuttosto che ricercare tutte le figure e le espressioni qui usate. Tuttavia non si tratta di una distruzione perpetua. Il capitolo si conclude con la promessa del loro ritorno dalla cattività negli ultimi giorni. Anche con i Moabiti, Dio non si accanirà in eterno, né sarà sempre collerico. Gli ebrei si riferiscono ai giorni del Messia; allora i prigionieri dei Gentili, sotto il giogo del peccato e di Satana, saranno ricondotti dalla grazia divina, che li renderà davvero liberi.

Riferimenti incrociati:

Geremia 48:28

Ger 48:9; Giudic 6:2; 1Sa 13:6; Is 2:19; Abd 1:3,4
Ger 49:16; Sal 55:6,7; CC 2:14

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